Berkeley piu' che a una citta'di studenti secchioni, di hippies falliti, di scienziati incompresi, e di clochard trendi, assomiglia a una ridente citta' di villegiatura. Il vento tira dal mare, carico di salsedine che si appiccica alla pelle. Dalla finestra dello stanzino vedo due palme, e un banano. Sono quasi a disagio e vedere questa roba. Mi avevano avvertito che qua era molto bello, ma non ci avevo creduto. L'uomo del midwest, come quello di torino, e' pratico e non credulone. Ma all'improvviso il mare, cantava fossati.
Berkeley ha il campus piu' bello che abbia mai visto. Una sorta di boscho idilliaco disseminato di edifici farciti di studenti e professoroni. La cosa che mi ha fatto secco e' la presenza all'entrata del campus di un'opera di lui, il mio idolo, il mitico Pomodoro.
Ho portato la macchina fotografica. Nei prossimi gironi aspettatevi updates.
5 commenti:
Dalla foto pero' sembra che l'opera di Pomodoro sia stata sbattuta li', quasi vi ci sia rotolata. Ora non che uno debba avere una piazza dove metterla, pero' un misero piedestallo... e' solo un'impressione dalla foto, si intende.
un po' di invidia per la california, ovviamente.
Ma non ti preoccupare in un modo o in un altro ti verro' a far visita...
Enrico sei ancora tra quelli di L.A. o sei tornato gia' a Londra?
ciao alberto, la foto non e' delle migliori. ma devo dire la palla che ci sta benone. stamattina se riesco faccio una foto della palla...
Alberto, sono tornato al grigiore londinese, purtroppo.
Prevedo un mese fuoco e fiamme, visto che devo sottomettere la tesi per fine mese, ma appena sono libero mi faccio sentire. Prometto !
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