venerdì, maggio 23, 2008

Perche' dico no al nucleare - Paolo

Succede spesso che i lettori di questo blog lascino commenti migliori del post stesso. Purtroppo pero' questi commenti hanno poca visibilita'sul blog, e quindi ho deciso di proporli nella pagina iniziale.

Questo e' un commento da parte di Paolo sul post precedente. Enjoy!

Eh no caro Ste, non ha toppato per niente!
Ti assicuro che ci sono molte persone istruite e che conoscono concretamente i problemi energetici e i metodi di produzione che scelgono comunque di opporsi al nucleare, nonostante i vantaggi che hai citato.
Io sono una di queste e anch'io ho fatto un bel salto quantico visto che 4/5 anni fa difendevo il tuo stesso identico punto di vista.
Il nucleare (parliamo della fissione, beninteso) è una soluzione a breve termine le cui conseguenze politiche a livello internazionale possono essere troppo importanti a causa della proliferazione di ordigni al plutonio che quasi sempre segue l'utilizzo delle centrali. A livello locale il trasporto e lo stoccaggio delle scorie crea tensioni e gli incidenti di fughe sono all'ordine del giorno anche in paesi che hanno un senso dell'organizzazione molto più sviluppato di quello italiano.
Si basa inoltre sullo sfruttamento di giacimenti (non infiniti, ricordiamolo) che il più delle volte sono in Paesi non politicamente stabili in cui si scatenano guerre per controllare quella che è una delle poche risorse economiche del paese.
Non credo l'Italia sia pronta per gestire questi problemi, non ultimo la sensazione di onnipotenza, sto parlando di sprechi, che deriva dall'avere l'energia a basso prezzo economico, visto che nessuno ne vede l'alto prezzo ambientale neanche col carbone che inquina effettivamente di più. L'energia a basso prezzo è utilissima per l'industria e la crescita economica e il benessere personale visto che il nostro modello sociale ha come unico obbiettivo (Fonte: Levi-Strauss) giustamente la massimizzazione dell'energia procapite disponibile. Beh, ci sono persone come me che non credono a questo modello e preferiscono i sacrifici necessari, a medio termine, per imparare a rinunciare a questo tipo di sistema, energetico e non!
Cominciamo a usare il geotermico e il solare in ogni abitazione in cui sia possibile insatllarlo, POI piantiamo delle eoliche dove si può, e una volta finita questa bella trasformazione accompagnata da una cultura del risparmio energetico, ALLORA costruiamo le centrali minime necessarie per il funzionamento del Paese. Ma non accetto che si parli di nucleare a priori come la vera soluzione del problema energetico.

Dici che son stato lungo?? :):)

3 commenti:

enrico ha detto...

paesi non politicamente stabili ??

La maggior parte dell'uranio proviene da miniere in Canada e Australia, se non sbaglio.
Non mi sembrano paesi a rischio...

D'accordo con Stefano su tutto.

Per quanto non so se l'Italia sia all'altezza di un salto tecnologico così elevato. Il nucleare è sicuro solo se è gestito da una politica responsabile.

Anonimo ha detto...

ciao Ste,

ma Paolo e' il Paolo che penso io o un Paolo che non c'entra niente?

saluti da un posto al sole (eh eh).
Abbeschtia

ps. ma il nuclear pride day ci se la fa a organizzarlo quest'anno o devo aspettare un altro lustro?

stef ha detto...

Ciao Felix,

non e' lo stesso. altrimenti bisognerebbe toglierli la laurea di ingegnere nucleare :-D

Salutoni, stammi in forma in un posto al sole...gagliardo nelle citazioni cinematografiche :-)

P.S: mi sa che Berluska se continua cosi' mette il "nuclear pride day" al posto del "gay pride day", che gli sta molto sulle balle. A meta' Agosto dovrei arrivare a Berkeley, quindi magari si puo' fare un piccolo "nuclear pride day" in california dal governator.